In occasione della 17^ edizione di Milano PhotoFestival 2022, l’Amministrazione comunale, in collaborazione con Progetto Logos, organizza, presso la sala La Pianta, in via Leopardi 7, una mostra collettiva di fotografia dal titolo “Una pipa, tre sedie e una realtà immaginata”.
La mostra verrà inaugurata domenica 25 settembre alle ore 16 e sarà visitabile fino al 16 ottobre nei seguenti orari:
- dal martedì al venerdì dalle ore 16 alle 19
- sabato e domenica dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 16 alle 19
- lunedì chiuso
“Ricominciare dalle immagini. Indagini sulla realtà e sguardi interiori” è l’invito rivolto quest’anno da Milano PhotoFestival, la grande rassegna di fotografia d’autore alla quale partecipa anche la Città di Corsico https://www.milanophotofestival.it/programma/
E’ un’antologia di mondo quella che viene offerta dalle opere delle tre fotografe e dei tre fotografi che espongono le loro immagini a Corsico:
- i reportage di Enza Tamborra dicono della sua attenzione alla trasformazione di territori, città, arte, architettura e design;
- Gianni Maffi si concentra sui rapporti tra paesaggio naturale e antropizzato, margini urbani e campagna, centri storici e segni del mondo contemporaneo;
- l’analisi ritrattistica di Milena Barberis vuole restituire la molteplicità di espressioni, di atteggiamenti, di sentire che paiono negare l’unicità dell’individuo;
- le immagini di Roberto Menardo mostrano il tentativo, riuscito, di trasmettere il proprio coinvolgimento e le proprie emozioni di fronte ai soggetti;
- Mintoy opera una ricerca sulla luce, ricerca portata avanti utilizzando mezzi espressivi sofisticati che vanno dalla spettrometria alle fotocamere agli infrarossi;
- Gabriele Genchi fa un uso differente del bianco e nero, che tende a rappresentare il passato, e del colore, più consono per lui, a restituire il presente che è già futuro.
Le immagini proposte in questa mostra restituiscono a spettatori e spettatrici un senso di appartenenza al mondo, di condivisione di saperi, di alternanza di realtà e immaginazione che rafforza l’idea del conoscere.
Una conoscenza virtuale attraverso la visione dell’interprete, fissata in un momento di un presente che è già passato. E tornano alla mente la pipa di Magritte e l’opera Una e tre sedie di Joseph Kosuth al MoMA di New York a ricordarci che lo scarto tra la realtà e l’immagine che si ha di essa è molto più ampio di quanto possiamo credere.
Ingresso libero