Il quartiere Burgo è stato pensato ormai 20 anni fa e si è trattato dell’ultimo grande Piano urbanistico realizzato a Corsico. Quella pianificazione ha avuto il pregio indiscusso di aver favorito un parziale riequilibrio della città dal punto di vista demografico e sociale, offrendo nuove residenze in un contesto edilizio cittadino non più attrattivo. L’operazione ha però mostrato numerose criticità, tra cui: un’elevata volumetria produttiva (31.000 mq, mai realizzati ma sempre attuabili) davanti alle case di via Morante, la mancanza di servizi e commercio di vicinato e la gestione del parco delle colline affidata all’operatore proprietario con i noti problemi di taglio dell’erba e di manutenzione su cui il Comune non ha titolo per intervenire a causa degli accordi pregressi (sbagliati ma ancora vigenti). Sussiste poi un vincolo cruciale sulle aree non edificate dato dal fatto che gli operatori proprietari versarono in anticipo tutti gli oneri di urbanizzazione, anche quelli relativi alla consistente volumetria ancora oggi non realizzata (50.000 metri quadri residui) che hanno quindi diritto a realizzare per giurisprudenza consolidata.
A fronte di tutte queste problematiche il Comune di Corsico è rimasto per molti anni paralizzato da opposti estremismi: da una parte chi pensava di concedere massima libertà al privato di costruire mentre dall’altra chi raccontava di poter lasciare a verde pubblico tutte le aree non edificate di via Iotti e via Morante. Queste visioni contrapposte, chiare e facilmente comprensibili da tutti, sono però soltanto specchietti per allodole: si tratta infatti di opzioni semplicemente irrealizzabili. La prima opzione non è realizzabile perché le trasformazioni urbanistiche devono essere governate alla luce dell’interesse pubblico di cui un operatore privato non può essere espressione; la seconda opzione non è invece attuabile perché aree di proprietà privata su cui insistono volumetrie già consolidate non possono essere acquisite dal Comune e messe a verde pubblico sia per i proibitivi costi da sostenere (indennità di esproprio, costi di bonifica, restituzione degli oneri già versati) sia per la presenza di diritti edificatori già acquisiti dagli operatori economici proprietari.
Cosa significa allora essere ambientalisti in questo contesto? Non certo proporre scenari irrealizzabili come la soluzione “tutto parco”, bellissima ma non attuabile a termini di legge, come dimostra il fatto che coloro che ancora la sostengono non sono riusciti a realizzarla nei 20 anni precedenti, indipendentemente dal colore politico dell’Amministrazione. Parlare è facilissimo ma il compito di un amministratore pubblico è invece quello di trovare soluzioni concrete a problemi complessi. Ambientalismo significa massimizzare il verde pubblico e diminuire il consumo di suolo, considerando i forti vincoli sull’area in termini di diritti acquisiti dal privato con il vecchio Piano Burgo. Sono esattamente questi i risultati raggiunti dal nuovo Piano approvato in gennaio dal Consiglio Comunale: le edificazioni diminuiscono del 20% (10.000 metri quadri in meno) con un aumento davvero significativo del verde pubblico di 18.000 metri quadri e una forte riduzione del consumo di suolo; sarà inoltre realizzato un alto filare alberato per separare il quartiere dall’area industriale oltre la ferrovia.
Il nuovo Piano conferisce finalmente al quartiere una vocazione pienamente residenziale, eliminando il produttivo, ampliando notevolmente il parco delle colline e introducendo commerciale di vicinato e servizi, tra cui un asilo nido convenzionato. Le nuove abitazioni, circa 300 appartamenti che prevedranno anche una quota del 10% di edilizia convenzionata riservata ai corsichesi, saranno fondamentali per mitigare la netta tendenza all’invecchiamento della popolazione residente nella nostra città. L’operazione completa inoltre la viabilità del comparto, con un sistema a doppia rotatoria su via Conti che consentirà di semplificare l’accesso e l’uscita dal quartiere sulla nuova Vigevanese; tali opere saranno tutte realizzate a cura e spese dell’operatore economico attuatore. Sarà inoltre completata, con l’approvazione del nuovo PGT, la prosecuzione di via Conti fino al parcheggio di Verallia, in modo da diminuire il traffico pesante sull’Alzaia.
L’approvazione di questa variante urbanistica ha richiesto anni di studio e di lavoro, non visibile ma costante, che ho svolto personalmente per risolvere le numerose criticità esposte in precedenza. Tengo molto a ringraziare gli uffici comunali, i professionisti, le forze politiche, le istituzioni pubbliche e gli operatori che hanno collaborato a vario titolo con me, con serietà e competenza, per raggiungere questo fondamentale obiettivo per il bene del quartiere Burgo e di tutta la città. Seguirà ora una lunga fase di attuazione del Piano che richiederà anni e che inizierà con il completamento delle bonifiche delle aree non edificate a cura dei proprietari al termine delle quali il Comune riprenderà la gestione in proprio del parco delle colline con la possibilità di intervenire direttamente sul taglio dell’erba e sulle manutenzioni risolvendo le criticità del passato.
I principi con cui abbiamo progettato il nuovo Piano Burgo sono gli stessi con cui stiamo sviluppando il futuro Piano di Governo del Territorio che presenterà, a fronte di una maggiore flessibilità delle destinazioni d’uso per consentire la rigenerazione del territorio, notevoli riduzioni del consumo di suolo e un incremento sostanziale delle dotazioni di verde pubblico. Questo è l’ambientalismo che guarda al futuro, pragmatico e concreto, che sa come sposare le esigenze di sviluppo sociale ed economico della città con la salvaguardia del territorio, del verde e dell’ambiente.
Stefano Martino Ventura
Sindaco di Corsico